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La Nostra Sede


LA NOSTRA SEDE

Lo Studio Luppi ha sede in un antico palazzo patrizio di Milano, la cui facciata é soggetta a vincolo monumentale (L. l° giugno 1939, n. 1089).

Di seguito si riporta una breve descrizione del palazzo tratta da "Milano nel 700 e le vedute architettoniche disegnate e incise da Marc'Antonio Dal Re", a cura di Adele Mazzotta Buratti, Edizioni Il Polifilo – Milano 1976.

PALAZZO DELLA CONTESSA BELGIOIOSO

Posto all'angolo tra la via Lentasio e la contrada di Sant'Eufemia, questo palazzo sorse nella prima metá del settecento per la Contessa Barbara Belgioioso in una zona piuttosto popolare della cittá. Circondata dalle semplici architetture delle case borghesi, la grande mole dell'edificio, la cui facciata era scandita al piano terreno da diciassette aperture, emergeva ancor piú nella stretta via di Sant'Eufemia.

Quasi certamente opera di Giacomo Muttone, che lavorava in quel periodo per i marchesi Novati alla sistemazione della villa seicentesca di Merate, che nel 1749 passerá alla contessa Belgioioso, quest'abitazione richiama i modi del Ruggeri - il Muttone era allora al seguito di questo architetto - ed in special modo di palazzo Cusani. Infatti la fronte, anch'essa di tre piani, ne riprende il motivo dei due portali e del balcone al centro, che qui é usato per dare all'edificio una scansione piú misurata, data la sua lunghezza.

Maggiore é invece la semplicitá degli elementi architettonici. Le finestre sono contornate da lisce cornici ed anche i portali, pur decorati secondo il gusto del barocchetto settecentesco, mancano completamente dello slancio verticale e di quel forte senso di chiaroscuro che caratterizza l'opera del Ruggeri. Qui anzi il ritmico ripetersi delle finestre, sottolineato dalla lunga fascia marcapiano, accentua lo sviluppo orizzontale della facciata che peró, nella realtá - il Dal Re erroneamente rappresenta la fabbrica prospiciente un'ampia piazza - data l'angustia della via, non puó mai essere colta nel suo insieme.

All'interno l'edificio si articolava attorno a due cortili: uno di servizio, che disimpegnava scuderie, magazzini e zona della servitú, e l’altro principale, porticato con colonne tuscaniche, su cui davano gli appartamenti di rappresentanza. Questi, che riprendono il solito schema distributivo delle case dei nobili consistevano in una serie di sale e saloni decorati con stucchi e porte di legno intagliato ed arredati con bellissimi mobili settecenteschi.

Il quarto lato del cortile si apriva in origine direttamente su un vasto e bellissimo giardino, ai tempi della contessa Barbara Belgioioso uno dei piú famosi della cittá. Allora ospitava infatti, quale "Bosco Parrasio", le riunioni di un gruppo di Arcadi che vi tennero numerose accademie. Scomparso oramai il giardino, anche l’edificio, giá sopralzato di un piano, subí notevoli modifiche dopo i danni arrecati dalla guerra

 
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